S09.2 Catalogazione ed informatizzazione, R.E.I.S., L.I.M., teche e servizi di produzione multimediale (fototeca, cartoteca,nastroteca, filmoteca,biblioteca).
AA.VV., Heritage Interpretation Centres. The Hicira Handbook, Barcelona 2005.
Un manuale di “buone pratiche” elaborato all’interno di un progetto realizzato con finanziamenti comunitari da un gruppo di partners pubblici italiani, francesi, svedesi, belgi e spagnoli, avente come capo fila la Diputaciò Provincial di Barcellona. L’obiettivo del progetto è principalmente quello di favorire lo sviluppo dei Centri d’interpretazione del patrimonio culturale, con particolare riferimento alle aree rurali e periferiche d’Europa.
Nell'immediato dopoguerra, di ritorno dalla prigionia in un campo di concentramento giapponese, Fosco Maraini intraprese una lunga ricognizione fotografica del Meridione italiano, con lo stesso sguardo appassionato e partecipe che aveva caratterizzato i suoi precedenti viaggi in Oriente.
Da questa esperienza prese avvio il progetto Nostro Sud, concepito nei primi anni Cinquanta con il giovane editore barese Diego De Donato, progetto che avrebbe dovuto condensare in un solo libro fotografico la grande ricchezza e varietà dei luoghi e della gente del Sud, ancora radicalmente contadino ma che i primi segni della ricostruzione postbellica avrebbero presto profondamente modificato. Per ragioni diverse, I'impresa non fu mai completata e il volume non vide la luce.
Nonostante siano rimaste per buona parte inedite, le immagini sul Meridione rappresentano forse il momento più alto della produzione fotografica di Maraini, ma anche quello più problematico e sofferto, che segna per l'autore I'inizio di un profondo ripensamento metodologico, e mette in evidenza le contraddizioni del cosiddetto paradigma neorealista.
Fosco Maraini (Firenze, 1912-2004), ha dedicato la sua vita alla ricerca e allo studio della condizione umana e all'incontro tra culture nelle diverse latitudini del mondo, dall'Asia centrale e orientale alle regioni del Meridione italiano. Compie le sue prime spedizioni in Tibet al seguito di Giuseppe Tucci, nel 1937 e 1948. Da queste esperienze nasce, nel 1951, Segreto Tibet, che sarà tradotto in dodici lingue e che porterà il lavoro etnologico di Maraini all'attenzione del pubblico internazionale. A partire dal 1939 si trasferisce in Giappone, dove rimane fino al 1946, e dove tornerà a più riprese, anche per lunghi periodi, divenendo uno dei più autorevoli e riconosciuti studiosi della cultura nipponica, che insegnerà nelle università di Oxford e di Firenze. Al Giappone sono dedicate alcune delle sue opere più significative: Ore Giapponesi (1957), L'isola delle pescatrici (1960), Japan. Patterns of Continuity (1971).
Appassionato di alpinismo, viene invitato nel 1958 dal Club Alpino Italiano alla spedizione nazionale al Gasherbrum IV (7980 m) nel Karakorum e I'anno successive e capo della spedizione italiana al Picco Saraghrar (7349 m) nell'Hindu Kush. II resoconto alpinistico ed etnografico di queste spedizioni costituisce I'argomento dei due volumi Gasherbrum IV. Baltoro, Karakorum, del 1959, e Paropàmiso, del 1963, che vengono ambedue tradotti in più lingue. Oltre a questi volumi, la produzione letteraria di Maraini conta libri di poesia metasemantica (Le fànfole, 1966 e Principii di Nubignosia, 1956) e un'autobiografia romanzata, Case, amori, universi (1999). Un'ampia selezione, significativa della sua produzione fotografica e presentata nella mostra e nel relative volume II Miramondo (1999). La sua Biblioteca Orientale e il suo Archivio fotografico sono conservati presso il Gabinetto Vieusseux di Firenze. Coordinamento tecnico-scientifico e contributo finanziario del CRICD.
La definizione di libro che si trova nei vocabolari italiani, è quella di «Complesso di fogli, a stampa o manoscritti, della stessa misura, stampati o manoscritti, e cuciti insieme così da formare un volume, fornito di copertina o rilegato». Questa definizione per fotografa un particolare momento nella lunga storia del libro, che oggi appare inattuale anche alla luce delle nuove tecnologie. Infatti, sia il rotolo di papiro, carta o pergamena sia il libro elettronico (e-book) non potrebbero essere definiti libri, in quanto non costituiti da fogli piegati e cuciti insieme. Se poi allarghiamo l’indagine al libro dell’Estremo Oriente (cinese, giapponese, indiano, ecc.) neanche questi possono essere definiti libri, perché non rispondono ai requisiti richiesti dalla definizione fornita nei vocabolari. In quest’opera, in oltre 9.000 lemmi, sono definiti i principali termini sia del libro manoscritto, sia del libro a stampa, sia di quello occidentale che di quello orientale.
Canti Popolari di carcere e mafia di Antonino Uccello, con due CD allegati, primo numero della collana Archivio Sonoro Siciliano, in italiano e inglese, Regione Siciliana, Assessorato dei Beni Culturali e Ambientali e della Pubblica Istruzione.
Seconda edizione, riveduta, degli originali in vinile: Era Sicilia, 1974, collana Folk n.22 della Fonit Cetra (Cetra lpp. 238) e Canti popolari di carcere e mafia, 1976, collana Folk n. 42 della Fonit Cetra (Cetra lpp. 299). Realizzazione editoriale in collaborazione con l’ Accademia Nazionale di Santa Cecilia.
Raccogliere per conservare, conservare per comunicare: questo il senso ultimo della Nastroteca del Centro regionale per il catalogo e la documentazione, istituzione che si pone nel territorio regionale quale deposito naturale d'informazione e raccolta di tutta la materia sonora e musicale.
L'attività editoriale fa sì che un archivio documentale non si configuri come mera conservazione, scatola chiusa di contenuti, ma impulso attivo alla conoscenza e all'ascolto che garantisca la circolazione e lo scambio dei documenti, veicolo di messaggi e valori, presupposto di ogni crescita civile e collettiva.
Il recupero per una pubblica fruizione di un patrimonio sonoro della nostra Isola, inedito o poco conosciuto, è il principio ispiratore che guida la realizzazione di questa collana editoriale Archivio Sonoro Siciliano.
Questo numero presenta i canti registrati negli anni '60 da Antonino Uccello, antropologo illustre quanto attento e scrupoloso ricercatore, pioniere nella sua infaticabile attività di ricostruzione della cultura tradizionale, la cui importanza è testimoniata dalla Casa museo di Palazzolo Acreide a lui intitolata.
A cura di Rosario Acquaviva e Sergio Bonanzinga, con un CD allegato, secondo numero della collana Archivio Sonoro Siciliano, Regione Siciliana, Assessorato dei Beni Culturali e Ambientali e della Pubblica Istruzione, Palermo 2003.
Il volume, accompagnato dalle registrazioni dei curatori sulle voci e i suoni tradizionali di Buscemi, restituisce alla pubblica fruizione un universo sociale ancora compatto e largamente partecipato.
Raccogliere per conservare, conservare per comunicare: questo il senso ultimo della Nastroteca del Centro regionale per il catalogo e la documentazione, istituzione che sj pone nel territorio regionale quale deposito naturale d'informazione e raccolta di tutta la materia sonora e musicale.
L'attività editoriale fa si che un archivio documentale non si configuri come mera conservazione, scatola chiusa di contenuti, ma impulso attivo alla conoscenza e all'ascolto che garantisca la circolazione e lo scambio dei documenti, veicolo di messaggi e valori, presupposto di ogni crescita civile e collettiva.
Il recupero per una pubblica fruizione di un patrimonio sonoro della nostra Isola, inedito o poco conosciuto, è il principio ispiratore che guida la realizzazione di questa collana editoriale Archivio Sonoro Siciliano.
In questo numero, dedicato a Buscemi, si possono ascoltare le voci che accompagnavano la battitura dell'aia, i canti dei contadini, le ninne nanne e le filastrocche, le descrizioni e le spiegazioni di molte ricorrenze e celebrazioni nonché degli usi tradizionali del campanacci, le grida dei venditori ambulanti, i canti dei carrettieri e molto altro ancora.
Gaetano Pennino (a cura di), terzo volume della collana Archivio Sonoro Siciliano, in italiano e inglese, con due CD allegati, Regione Siciliana, Assessorato dei Beni Culturali e Ambientali e della Pubblica Istruzione. Documenti sonori inediti degli Archivi di Etnomusicologia dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia. Introduzione di Giorgio Adamo con un saggio di Sergio Bonanzinga.
Maurizio Zerbo (a cura di), CRICD, Palermo 2004: due CD audio allegati ad un libretto, presentano i brani più significativi, eseguiti da interpreti quali, Paul Jeffrey, Vito Giordano, l'Orchestra Jazz siciliana, Marvi la Spina, Mimmo Cafiero, della rassegna musicale dedicata nel 2002 a Charles Mingus in ricordo dei suoi celebri concerti a Palermo, nello storico scantinato del Brass Group.
CD 1
1. MACCHINA DEI SUONI:Better Git In Your Soul
2. PAUL JEFFREY NONET:Boogie Stop Shuffle
3. SESTETTO VITO GIORDANO:Things Ain't What They Used to Be
4. SESTETTO VITO GIORDANO:Jelly Roll
5. SESTETTO VITO GIORDANO:Song with Orange
6. PAUL JEFFREY NONET:Carolyn "Keki" Mingus
7. MACCHINA DEI SUONI:Eclipse
8. SESTETTO VITO GIORDANO:Pussy Cat Dues
9. MACCHINA DEI SUONI:Strollin'
CD 2
ORCHESTRA JAZZ SICILIANA:
1. Canon
2. Wolverine Blues
3. Freedom
4. Sketch n. 3
5. Goodbye Pork Pie Hat
6. Duke Ellington Sound of Love
Ad eccezione della 3. (M. Ellington/T. Persons) e della 9. (C. Mingus/G. Gordon) in CD 1, tutte le composizioni sono di Charles Mingus
Vito Giordano tromba; Francesco Marchese sax tenore; Salvatore Pizzurro trombone; Mauro Schiavone pianoforte; Giuseppe Costa contrabbasso; Giuseppe Urso batteria.
Orchestra Jazz Siciliana diretta da Jack Walrath:
Jack Walrath, Vito Giordano, Domenico Riina, Giovanni Guttilla, Faro Riina, Pietro Pedone trombe; Salvatore Pizzurro, Salvatore Pizzo, Valerio Barrale, Fabio Piro tromboni; Gaetano Tucci, Francesco Marchese, Giampiero Lo Piccolo, Antonino Pedone, Rita Collura sassofoni; Mauro Schiavone pianoforte; Giuseppe Costa contrabbasso; Giuseppe Urso batteria.
Il cd contiene indimenticabili registrazioni live della storica fondazione palermitana, coprendo un arco temporale che va dal 1976 al 1986. Ne sono protagonisti sette giganti del jazz moderno quali Charles Mingus (1976), Max Roach (1986), Chet Baker (1980), Gil Evans con l'Orchestra Jazz Siciliana (1986), Milt Jackson (1980) con Ray Brown al contrabbasso e Monty Alexander al pianoforte. Phil Woods (1984) e gli Sphere (1985) concludono un "parter de roi" di valore assoluto, con artisti che hanno avuto un'influenza decisiva sul jazz contemporaneo, sia a livello compositivo che sul piano dell'organizzazione sonora. Nomi consegnati alla grande storia del jazz, in grado di donare al pubblico imprevedibilità, fantasia, tensione emotiva, insieme a ciò che negli Stati Uniti si definisce "stamina": l'energia vitale, unica ed irripetibile del climax espressivo, favorito dalla dimensione live.
Come ciliegina sulla torta, l'energia cosmica della performance mingusiana, condotta all'insegna di forme aperte ed oscillazioni di tactus. Tutto da assaporare il lirismo apollineo di Baker, che ben si completa con la magniloquenza ritmica di Roach e la leggerezza solistica di Jackson, nell'interpretare brani immortali della tradizione come "But Not For Me" di Gershwin, "Round Midnight" di Monk e "Whisper Not" di Golson. Con la rivisitazione di "Azure", il duo Woods/Harrell ci regala momenti di intenso pathos, per un incontro condotto sul piano della pura poesia, mentre la trascinante rivisitazione in chiave post-boppistica di "Round Midnight" lascia intravedere l'intelligenza musicale di Max Roach, maestro incontrastato del jazz drumming moderno. Le due gemme mingusiane ("Orange Was The Color Of Her Dress" e "Remember Rockefeller At Attica") completano una pubblicazione di inestimabile valore artistico e documentario.
Track List de "I grandi concerti. The Brass Group Palermo volume 2"
1. CHET BAKER: But Not For Me (G. & I. Gershwin) 15:02 Palermo, Teatro Biondo 18/03/1980
2. MILT JACKSON:Whisper Not (B. Golson) 7:54 Palermo, Teatro Biondo 15/12/1980
3. GIL EVANS/BRASS GROUP BIG BAND: Orange Was The Color Of Her Dress, Then Blue Silk (C. Mingus) 5:06 Palermo, Teatro Golden 28/04/1986
4. CHARLES MINGUS:Remember Rockefeller At Attica (C. Mingus) 10:08 Palermo, Brass Group Jazz Club 26/03/1976
5. PHIL WOODS:Azure (D.Ellington/ I. Mills) 10:16 Palermo, Teatro Europa 14/03/1984
6. SPHERE:Tayamisha (Buster Williams) 14:11 Palermo, Teatro Golden 14/11/1985
7. MAX ROACH:'Round Midnight (Williams/Monk/Hanighen) 15:04 Palermo, Teatro Metropolitan 04/03/1986
Formazioni:
Chet Baker Quartet:
Chet Baker tromba, voce; Dennis Luxion pianoforte; Nicola Stilo flauto; Riccardo Del Fra contrabbasso.
Milt Jackson Quartet:
Milt Jackson vibrafono; Monty Alexander pianoforte; Ray Brown contrabbasso; Grady Tate batteria.
Brass Group Big Band:
Gil Evans direzione, pianoforte; Claudio Brocato, Pietro Pedone, Giovanni Maniscalco, Domenico e Faro Riina tromba; Danilo Terenzi, Pietro Piazza, Giuseppe Sapienza, Salvatore Pizzo, Salvatore Pizzurro trombone; Orazio Maugeri, Claudio Montalbano.
Non è certamente una qualsiasi antologia discografica, questo CD I Grandi Concerti -The Brass Group Palermo, Volume 1; lega i nomi di Lee Konitz e Woody Shaw, Chet Baker e Massimo Urbani, Joe Henderson, Dexter Gordon e Art Farmer; grandi del jazz a vario titolo. Ciò che accomuna in questa produzione, curata dal Centro Regionale per l'inventario, la catalogazione e la documentazione dei Beni Culturali ed Ambientali, i musicisti è l'aver suonato nello storico club del Brass Group in via Duca della Verdura, a Palermo tra il '76 e il '92.
Testimonianze storiche che sono riproposte con grande merito, ricordi incancellabili per jazzofili magari di una certa età, occasione per chi non li ha visti e sentiti dal vivo per tuffarsi in una grande atmosfera jazz.
Ascolti l'inventiva e la delicatezza drammatica di Chet Baker, i meravigliosi sassofonisti Lee Konitz, Dexter Gordon e Joe Henderson, il compianto Massimo Urbani con quelle premesse che purtroppo non hanno avuto il tempo di produrre altri frutti, la tromba di Art Farmer e Woody Shaw.
Apprezzi quella particolare arte dell'improvvisazione e la bellezza delle strutture sonore, ascolti grande musica.
Grande jazz che è passato per Palermo e si ripropone.
Una musica che esprime il suo tempo e va anche fuori del tempo, come la grande musica.
E speriamo che questo volume 1 possa avere presto un seguito.
Track List de "I grandi concerti. The Brass Group Palermo volume 1"
1. LEE KONITZ: Subconscious (Lee Konitz) 7:59 Palermo, Brass Group Jazz Club 09/01/1976
2. WOODY SHAW:Stepping Stone (W. Shaw) 10:29 Palermo, Teatro Biondo 21/02/1980
3. CHET BAKER:All The Things You Are (Kern/Hammerstein) 13:43 Palermo, Brass Group Jazz Club 17/01/1976
4. MASSIMO URBANI:Will You Still Be Mine? (Adair/Dennis) 8:19 Palermo, Teatro Biondo 27/01/1982
5. JOE HENDERSON: Black Narcissus (J. Henderson) 7:21 Palermo, Teatro Golden 06/02/1986
6. DEXTER GORDON: Rhythm -A- Ning (T. Monk) 11:53 Palermo, Brass Group Jazz Club 10/05/1975
7. ART FARMER: I'll Remember April (Raye/De Paul/Johnston) 9:04 Palermo, Brass Group Jazz Club 19/12/1992
Formazioni:
Lee Konitz Quartet: Lee Konitz, Dave Cliff, Peter Ind, Al Leavitt .
Woody Shaw Quintet : Woody Shaw, Carter Jefferson, Larry Willis, Stafford James, Victor Lewis.
Chet Baker Quintet: Chet Baker, Ignazio Garsia, Jacques Pelzer, Giovanni Tommaso, Gianni Cavallaro
Sorgi Orietta (a cura di), Bollettino 2008. Attività, ricerche, acquisizioni. CRICD, Palermo 2009: il volume, come il precedente, informa sulla attività svolte dalla Nastroteca; un panoramica che spazia dalle registrazioni dal vivo alle duplicazioni di pregiate fonti orali, dall’esposizione di progetti svolti e di quelli in itinere ad un approfondimento sui Canti della Passione. Contiene inoltre 3 CD audio relativi alle registrazioni di lamentazioni della Settimana Santa.
Il sesto numero della collana Archivio Sonoro Siciliano restituisce all’ascolto una selezione della storica raccolta di Elsa Guggino che riunisce alcuni tra i più rappresentativi canti di lavoro, inestimabile patrimonio sonoro dell’Isola; il tutto è corredato da schede di catalogo e da un CD.
Maria Francesca Bonetti - Monica Maffioli (a cura di), L’Italia d’argento. 1839/1859 Storia del dagherrotipo in Italia, Firenze 2003. Catalogo della mostra allestita a Firenze, Sala d’arme di Palazzo Vecchio, 30 maggio – 13 luglio 2003; a Roma, Palazzo Fontana di Trevi, 26 settembre – 16 novembre 2003; a Palermo, Palazzo Branciforte, 7 maggio – 13 giugno 2004.
Il catalogo della prima grande mostra dedicata al dagherrotipo in Italia. Suddivisa in base all’articolazione territoriale dell’Italia pre-unitaria, la mostra presenta, tra gli altri, due preziosi dagherrotipi siciliani tratti dal fondo Arezzo di Trifiletti, oggi conservato presso la fototeca del CRICD.
Sorgi Orietta (a cura di), Bollettino Nastroteca 2004. Eventi e documenti, CRICD, Palermo 2005: primo volume di uno strumento periodico di informazione delle attività e servizi della Nastroteca. Qui si dà indicazione del patrimonio sonoro d’archivio e delle principali collezioni, accompagnate dai testi introduttivi dei fondatori, dei progetti in corso e delle pubblicazioni realizzate.
Sorgi Orietta (a cura di), Mercati storici siciliani, CRICD, Palermo 2006: Il volume, corredato da DVD, illustra i risultati delle campagne di documentazione realizzate dal Centro sui più importanti mercati storici della Sicilia. Le schede sono introdotte da una serie di saggi scientifici sull’argomento, ad opera di studiosi di diverso orientamento disciplinare. In libreria la nuova edizione del 2007. Introduzione di Antonino Buttitta.
Sorgi Orietta (a cura di), Mercati storici siciliani, CRICD 2006 (versione DVD con libretto in italiano e inglese): il DVD mercati storici siciliani presenta un’ampia scelta delle riprese effettuate sui principali mercati storici siciliani, accompagnato da fotografie a colori e testo esplicativo in italiano e inglese). In corso di stampa la nuova versione multilingua (italiano, inglese, francese e spagnolo).
Mercato del Capo
(18-11-03)
Mercato di Sant’Agostino
Festa di Santa Rita
(22-5-01)
Mercato della Vucciria
Processione del Venerdì Santo ai Cassari
(18-4-03)
Corso dei Mille
Fiera del bestiame
(11-5-03)
Porticello (PA)
Mercato del pesce
(9-7-03)
Festa della Madonna del Lume
(6-10-03)
Milazzo (ME)
Mercato la Pescheria
(8-7-04)
Catania
Mercato Pescheria
(3-1-06)
Mercato Fera ô luni
(6-1-06)
Mojo Alcantara (ME)
Fiera del bestiame
(18-9-03)
Siracusa
Mercato di Ortigia
(9-5-04)
Riposto (CT)
Mercato
(18-5-04)
Acireale (CT)
Mercato la Pescheria
(19-5-04)
Enna
Fiera del bestiame
(28-5-04)
Fiera del bestiame
(29-5-04)
Canicattini Bagni (SR)
Fiera del bestiame
(8-5-04)
Scoglitti (RG)
Mercato ittico
(23-6-04)
Ragusa
Fiera del bestiame
(26-6-04)
Caltanissetta
Mercato Strat’â foglia
(27-5-03)
Porto Empedocle (AG)
Mercato ittico
(5-6-03)
Mazara del Vallo
(TP)
Mercato ittico
(27-3-03)
Partanna (TP)
Fiera del bestiame
(9-5-04)
Trapani
Mercato ittico
(3-4-03)
Mercato la Loggia
(3-4-03)
Sorgi Orietta (a cura di), Festa e mercato. Tradizione e modernità, CRICD, Palermo 2008 (DVD e testo in italiano, inglese e francese): il cofanetto contiene 5 audiovisivi realizzati dal Centro sui principali luoghi del mercato in Sicilia, fra sacro e profano.
Ricerche di mercato. Mercati storici siciliani
prodotto per il CRICD dalla CLCT Broadcasting di Palermo
regia: Sergio Gianfalla e Ester Sparatore
Porticello. Storia di un borgo marinaro
riprese video: Maurizio De Francisci, Pietro Duca
regia: Maurizio De Francisci
montaggio e postproduzione: Maurizio Spadaro
assistenza al montaggio: Gabriella Caldarella
consulenza musicale: Maurizio Zerbo
I mestieri del mare
riprese video e regia: Maurizio De Francisci
montaggio e postproduzione: Maurizio Spadaro
assistenza al montaggio: Gabriella Caldarella
consulenza musicale: Maurizio Zerbo
La pesca a Isola delle Femmine
riprese video: Maurizio De Francisci, Gaspare Pasciuta
regia: Gaspare Pasciuta
montaggio e postproduzione: Maurizio Spadaro
Le vampe di San Giuseppe. Un rito popolare palermitano
riprese video: Maurizio De Francisci, Gaspare Pasciuta
regia: Gaspare Pasciuta
montaggio e postproduzione: Gaspare Pasciuta, Maurizio Spadaro
Coordinamento generale Gioacchino Vaccaro
Coordinamento tecnico Francesco Vergara Caffarelli
Direzione tecnico-scientifica Orietta Sorgi
Organizzazione generale Gabriella Caldarella
Testi Orietta Sorgi
Schede Marcello Alajmo
Interviste e sopralluoghi Gabriella Caldarella, Elena Lentini
Sbobinatura e trascrizioni Gabriella Caldarella, Giulia Viani, Laura Zanca
Registrazioni audio Edoardo Augello, Francesco Passante, Pierantonio Passante
Postproduzione audio e editing Edoardo Augello, Pierantonio Passante
Riprese fotografiche Maurizio De Francisci, Fabio Militello, Francesco Passante, Salvatore Plano
Postproduzione immagini ed editing Fabio Militello, Francesco Passante, Salvatore Plano
Produzione Futur@ntica srl - Servizi per i beni culturali
Traduzioni in lingua francese Luciana Grasso
Traduzioni in lingua inglese Denis Gailor
Progetto grafico e impaginazione Ferrara + Monterosso
Authoring e realizzazione DVD master Studioforward
Duplicazione DVD BRANMEDIA di Antonio Bruno
Bonanzinga Sergio, Sortino. Suoni, voci e memorie della tradizione, Regione Siciliana, Assessorato dei Beni Culturali e Ambientali e della Pubblica Istruzione, CRICD, Palermo 2008. Il volume corredato di due CD audio con le registrazioni sulle tradizioni musicali di Sortino, restituisce intatto e ancora vivo un universo sociale di tipo tradizionale. Una raccolta di 100 documenti sonori, rilevati sul campo nel 2000 dall’etnomusicologo Sergio Bonanzinga, opportunamente confrontati con i materiali degli anni 60 conservati preso gli archivi dell’Accademia di Santa Cecilia e presso il Museo delle Marionette Antonio Pasqualino. Emerge una straordinaria continuità fra passato e presente).
CD 1. IL CICLO DELLA VITA (Durata totale 73:33)
CD 2. FESTE, MESTIERI, SPETTACOLI (Durata totale 73:10)
L'intenzione di catalogare gli strumenti musicali di interesse storico, organologico, musicologico, artistico e musicale conservati in Sicilia, che è all'origine di questo volume, è emblematica di una fondamentale sfida scientifica, la comprensione delle dinamiche che definiscono un campo del reale, una sfida coraggiosa se non altro per l'impossibilità di astrarre un'immagine definita di un insieme dal veloce mutare delle molte variabili che concorrono a formarlo.
Un catalogo e le parti di cui esso è fatto, le schede con i loro campi distinti, confinanti e sconfinanti, è un'idea filosofica prima che uno strumento di messa in ordine materiale e logico. L'avvento dell'era informatica ha accelerato e agevolato l'attuarsi in vari campi di,quest'idea. Le schede cartacee dei cataloghi di una volta, che tutti abbiamo più o meno conosciuto, da una parte accennavano nel formato, negli inchiostri, nelle calligrafie o nei segni differenziati delle macchine da scrivere ad alcune particolarità umane accessorie; dall'altra richiedevano espressamente l'accomodamento mentale di chi le sfogliava per il loro variare in base al mutamento nel tempo dei criteri con cui venivano redatte. Caratteristiche che denunciavano la difficoltà di considerare il patrimonio catalogato un insieme coerente, e in pari tempo la necessità di vederlo come tale per astrarne le qualità ricorrenti. Un'impresa che sembra potersi realizzare nei cataloghi informatici non tanto per la loro apparenza asettica e indifferente; si fa presto infatti ad accorgersi che, se manca in essi la presenza tangibile del tratto, non scompare la soggettività del catalogatore rivelata comunque dalle sue scelte e dai suoi errori amplificati e moltiplicati in modo irrimediabile. E neanche per l'unicità con cui ci appare ogni scheda, isolata e indipendente dalle altre e per l'ordine continuamente ricreato e variabile in cui è possibile disporle, cose che comunque fanno parte di un'apparenza che non compone i termini dell'aporia 'singolare/ generale. L'innovazione decisiva dell'informatica, che agevola l'applicazione dei principi, è di fissare uniformemente per tutti (tutti gli oggetti e tutti i catalogatori), e in linea teorica definitivamente, i criteri dell'analisi a cui deve essere sottoposto ogni individuo di un insieme. Cosicché il lavoro di elaborazione che li definisce può procedere anche gradualmente e lentamente, può articolarsi per fasi successive anche complesse senza perdere (li vista l'intero, e può trovare strumenti esemplificativi in corso d'opera, come un volume a stampa: i termini di riferimento per quanto astratti e generali oppure specifici e particolari non andranno persi e neanche travisati. Il lettore di questo volume non sfuggirà a nflessioni di questo genere, accogliendone le sollecitazioni che provengono dal materiale stesso oggetto dello studio e dal taglio disposto dai curatori. La sfida è in questo caso particolarmente coraggiosa e intrigante in quanto rivolta a un campo di confine tra discipline fisiche, matematiche e umanistiche, tra tecnologia e arti applicate. Ricordo bene come ebbe inizio il lavoro. Ero allora direttore del Dipartimento Aglaia, che comprendeva l'ex Istituto di Storia della musica dell'Università di Palermo, quando ci giunse dal CRICD l'invito a un impegno comune per predisporre una scheda per la catalogazione degli strumenti musicali di interesse culturale. Non era la prima collaborazione tra i due Enti (Dipartimento e Centro Regionale del Catalogo) e le buone esperienze che riguardavano specialmente l'archivio di Luigi Rognoni, la sua conservazione e la sua pubblicità, ci resero subito proclivi ad accettare l'invito e ottimisti sull'esito della nuova intrapresa. Da qualche anno, per altro, avevamo la fortuna di contare tra i giovani interessati alla ricerca Giovanni Paolo Di Stefano, attratto fin da giovanissimo dall'organologia, e capace di costruirsi in breve tempo una notevole esperienza e competenza nella storia e nella tecnologia degli strumenti musicali. Accanto all'etnomusicologo Girolamo Garofalo del nostro Dipartimento e in collaborazione con l'antropologa Selima Giorgia Giuliano e con la storica dell'arte Sandra Proto, entrambe del CRICD, avrebbero costituito un gruppo in grado di mettere le basi e affrontare un lavoro complesso: specialistico e interdisciplinare.
Questo volume vede anche la partecipazione di altri due studiosi unici nel loro campo: Sergio Bonanzinga che mette insieme la storia, l'etnologia e l'antropologia per mostrarci in ampio disegno la varietà degli strumenti popolari, e Angela Bellia che unisce la storia, l'archeologia e l'iconografia per dare corpo ai suoni del passato. Come già l'elaborazione e la presentazione della scheda catalografica SM al mondo scientifico che non ha mancato di mostrare interesse e apprezzamento, questo volume, dopo i molti anni che dicono le fatiche di tutti, dà ragione dell'ottimismo di allora. [...]
La pubblicazione raccoglie i manifesti che sono stati prodotti in occasione di attività, iniziative e manifestazioni svolte dalle strutture del Dipartimento. Le iniziative promosse e realizzate a partire dal 1977 sono cosi sintetizzate in immagini che tracciano l’itinerario intrapreso dall’Assessorato, teso alla conoscenza, valorizzazione e promozione dei beni e della cultura nella Regione.
Enrico Caruso – Alessandra Nobili (a cura di), Le Mappe del Catasto Borbonico di Sicilia. Territori comunali e centri urbani nell’archivio cartografico Mortillaro di Villarena (1837-1853), Palermo 2001.
Composto da 426 carte, l’archivio Mortillaro di Villarena, costituisce un complesso documentario di grande valenza storico-culturale per le preziose informazioni contenute sull’assetto del territorio urbano ed extraurbano dei comuni della Sicilia preunitaria. La pubblicazione delle mappe del catasto borbonico si propone di restituire alla pubblica fruizione questo articolato ed ingente patrimonio documentale della storia dell’Isola, i cui originali sono conservati presso il Centro Regionale per il Catalogo e la Documentazione.
Fosco Maraini, Il Miramondo. 60 anni di fotografia, Firenze 2002.
Antologia iconografica ed autobiografica del famoso antropologo e orientalista che mette in parallelo mondi, anzi universi, distanti nello spazio e vicini nello spirito. Suggestioni ed esperienze di vita raccontate per immagini straordinariamente efficaci, nelle quali la Sicilia non è una semplice percezione ma un sentimento consapevole.
Graditi Roberto, Il Museo ritrovato. Il Salnitriano e le origini della museologia a Palermo, Palermo 2003.
Frutto di anni di attenta indagine e studio di fonti e documenti d’ archivio,l’opera ricostruisce il percorso e le vicende storiche dell’ingente patrimonio custodito nel Collegio Massimo dei Gesuiti, costituito da preziose raccolte e collezioni,confluite successivamente nelle principali istituzioni museali della città. Museo ritrovato, oggetto di alterne vicende, che viene adesso restituito seppure’’virtualmente” alla fruizione, inteso come momento di conoscenza e recupero della memoria della nostra Isola.